L’opera è probabilmente tra le più rappresentative dell’intera produzione artistica dell’autore e riprende il motivo del Tuffatore Riemerso (2016), con i significati metaforici ad esso connessi.
Qui, tuttavia, il messaggio si esplicita ulteriormente in senso metafisico, rinviando a una dimensione intuibile solo attraverso una visione interiore, tant’è che per “vedere” realmente si invita provocatoriamente a chiudere gli occhi. Il termine “insight” è qui adoperato non solo nel senso di “visione interna” ma anche di vera e propria “intuizione”, che si manifesta in modo improvviso e subitaneo. L’apprendimento per insight, teorizzato dalla Gestalt, propone, infatti, una riconfigurazione concettuale del problema per giungerne all’immediata soluzione. Ed è questo che l’autore ci esorta a fare: cambiare i termini di una questione per addivenire alla risoluzione della stessa. Così se non riusciamo a dare una spiegazione a ciò che accade è probabile che non abbiamo inquadrato l’evento nella giusta prospettiva. Solo uno sguardo multiprospettico – titolo di un’altra opera dell’autore – potrà darci piu’ chiavi di lettura della realtà.
L’opera è stata esposta per la prima volta al Museo di Arte Contemporanea di Casoria (CAM) nel 2017.